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Le Altre Scuole di Como
Gemellaggio Como - Budapest: Il Diario |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2016-2017 |
Martedì 15 Novembre 2016 00:27 |
La prima parte del gemellaggio si è conclusa: vorremmo raccontarvi in una sorta di diario quello che è successo con i nostri amici della Scuola di Musica Jardànyi Pàl di Budapest durante la loro permanenza nelle nostre case e nella nostra scuola. a cura di Francesca Pizzuti, Domenica 23 ottobre ore 14.16 primo messaggio inoltrato dal prof. Beschi: - I ragazzi sono in Slovenia - Che strano... di solito a quest'ora a Largo Spluga i nostri ragazzi tornano dalle gite, un pò stravolti, divertiti,chiassosi. L'attesa è "vissuta", la tensione è tangibile, i genitori hanno gli occhi che brillano, si consultano sulle modalità di accoglienza: Anche i ragazzi si dimostrano agitati, scherzano tra di loro e parlottano per mascherare la tensione. Diventa buio e il cielo è coperto da nubi, ma si respira un bel clima: i professori si intrattengono con le famiglie e i ragazzi scambiando qualche battuta, ma non di circostanza. L'impressione è che queste famiglie si conoscano da molto tempo (sappiamo bene che non è così), abbiamo la sensazione che il gemellaggio abbia già creato legami e relazioni prima ancora dell'arrivo dei ragazzi ungheresi! Finalmente un pullman in arrivo: i docenti ungheresi fanno scendere i loro allievi, aiutano a recuperare i bagagli (ma uno rimarrà prigioniero nella pancia del pullman!) e tutti cercano di individuare il proprio ospite. A poco a poco gli abbinamenti si compongono, ma è ancora tutto avvolto dal mistero: riusciremo a comunicare? Sono solo dei ragazzi, saranno capaci di adattarsi alle nostre abitudini? Saremo in grado di condividere spazi ed esperienze? Anche noi docenti manifestiamo una certa agitazione, anche per molti di noi è un'esperienza nuova, conosciamo i punti di forza e di debolezza della classe, ma in questo momento cerchiamo di far leva soprattutto sui primi! Ad un certo punto mi colpisce una ragazza: scesa dal pullman, getta un'occhiata per individuare l'amica che la ospita e, non appena incrocia il suo sguardo, le si lancia incontro abbracciandola e salutandola come se la conoscesse da sempre! Ormai tutti si sono incontrati, le auto ripartono verso casa, l'avventura sta per iniziare! Lunedì 24 ottobre I ragazzi della terza A iniziano ad entrare in Aula Magna con i loro nuovi amici; chiediamo loro di non dividersi fra italiani e ungheresi, ma la richiesta è ancora prematura. Ma ecco che il gemellaggio ha il suo inizio ufficiale: la Preside dà il benvenuto a tutti, Reka, la collega ungherese che conosce e parla molto bene l'italiano (la nostra salvezza!) traduce e illustra il programma della giornata: durante la mattina visiteremo la città, dopo la pausa pranzo ci saranno le prime prove d'orchestra, poi il ritorno a casa. Iniziamo così il tour: durante il mese di ottobre la classe, supportata dai docenti, ha preparato delle brevi presentazioni in inglese dei principali luoghi di interesse turistico, e ora è pronta (si spera!) a fare da Cicerone. Nel frattempo continuiamo a scrutare il cielo sperando di non prendere l'acqua... La prima tappa è Villa Olmo: ci arriviamo percorrendo la passeggiata che incanta subito i nostri ospiti. Infatti desiderano fermarsi per fotografare il lago, la collina di Brunate e le ville. La seconda tappa è propriamente storica: Monumento ai Caduti, Monumento alla Resistenza Europea, stele dedicata a Perlasca (comasco che, guarda caso, salvò proprio più di cinquemila ebrei ungheresi durante la deportazione nazista) e i nostri ragazzi assaggiano con qualche mese di anticipo il programma storico di terza. Tra un monumento e l'altro facciamo però tappa al Tempio Voltiano: qui le due classi decidono di farsi riprendere in una foto di... grande gruppo! Ci avviamo quindi verso piazza Cavour: i docenti dell'accademia ungherese sono desiderosi di vedere il palazzo che ospitò la moglie di Liszt, insieme ne scopriamo la targa e apprendiamo che proprio a Como nacque Cosima, la figlia del grande pianista, battezzata nella Cattedrale la notte di Natale, che poi diventò futura moglie di Wagner! La terza tappa è civile e religiosa insieme: siamo di fronte al Broletto e al Duomo. Ci fermiamo quindi davanti al Teatro Sociale dando una sbirciata da lontano all' ex Casa del Fascio: a questo punto i ragazzi iniziano a manifestare i primi segni di stanchezza e di...fame, quindi decidiamo di raggiungere piazza S.Fedele e di concedere una pausa-merenda. Concludiamo il giro con la visita alla basilica di San Fedele e a Porta Torre: lungo le mura scopriamo il traffico cittadino e le voci delle guide qui si devono per necessità rafforzare! Dopo la pausa pranzo i ragazzi sono chiamati a concentrarsi sui loro spartiti. Finalmente alle 17 si può tornare a casa: ci aspetta il momento di condivisione più "ravvicinato" della giornata! Martedì 25 ottobre Anche oggi ci ritroviamo in Aula Magna: la nostra aula contiene appena i nostri alunni, figurarsi ospitare un'altra intera classe! Ma ecco che si è pronti per la mattinata. La Basilica colpisce molto i nostri ospiti che rimangono incantati da questo gioiello di arte romanica. Procediamo quindi fino al Museo che testimonia la grande tradizione tessile della nostra città: percorrendo le sale espositive possiamo conoscere sia il processo produttivo, sia le singole fasi lavorative. Arriva il momento del pranzo: oggi ci sono i panini portati da casa e ognuno scopre di avere qualcosa di diverso quindi... perché non fare qualche scambio e assaggiare un po' di tutto? Il pomeriggio è dedicato alle prove e al ritorno alle proprie case. Mercoledì 26 ottobre Il programma oggi si sdoppia: gli amici ungheresi andranno a Milano e visiteranno la Scala (siamo contenti per loro, oggi il sole sembra far capolino fra le nuvole), mentre ai ragazzi della terza A tocca raggiungere la loro aula e... affrontare le lezioni canoniche! Per fortuna c'è ancora un pomeriggio e una serata da vivere in compagnia: nell'atrio della scuola mamme e ragazzi si accordano per un giro in centro, un salto in qualche negozietto per un souvenir da infilare nei borsoni degli ospiti, magari una cioccolata. Allora si spera nella serata, molti si sono organizzati per una pizza insieme, anche i docenti si ritrovano con i colleghi dell'accademia per una cena italiana. Intanto si vive la vigilia dell'ultimo giorno: il giorno del concerto! Giovedì 27 ottobre In realtà oggi è anche il giorno della partita! Il gioco ha inizio e questo è uno dei momenti più belli: sotto la rete le squadre si salutano sportivamente e si può intuire dagli sguardi scambiati l'amicizia nata in questi giorni. Alla fine agli italiani tocca raggiungere l'aula per le lezioni, mentre gli ospiti raggiungono la funicolare alla volta di Brunate per godersi il panorama dall'alto, finalmente con il sole! Ed ecco che si avvicina il momento tanto atteso, tra qualche ora ci sarà il concerto, le prove si fanno più serie, nella sala del Carducci c'è un gran movimento: i ragazzi provano e riprovano le loro parti, i genitori sistemano la sala per il rinfresco finale, ognuno vuole condividere con gioia. Sono le 18: i ragazzi ungheresi salgono sul palco e prendono posto con le magliette bordeaux della loro scuola, la Preside saluta con affetto tutti i presenti, in particolare i ragazzi e i docenti dell'accademia, poi si lascia spazio al silenzio che precede gli accordi, all'attesa del pubblico, al direttore d'orchestra che dà l'attacco e infine... ecco le note, ecco la musica come linguaggio comune, ecco l'emozione negli occhi di chi ascolta incantato! Giunge il momento dei nostri ragazzi che si sistemano sul palco e danno il via al loro momento. Infine si giunge al gran finale: tutti i musicisti insieme suonano l'Inno alla gioia accompagnando il coro dei bambini di quinta. Le voci cristalline riempiono la sala e davvero "Il tuo raggio asciuga il pianto, sperde l’ira e fugge il duol!". Dopo gli applausi, è il momento dei ringraziamenti "ufficiali" e dello scambio di semplici ma sentiti doni: i ragazzi ricevono le magliette della nostra scuola e la locandina del concerto (splendida grazie ad un bravo papà!), i docenti un assaggio della cucina valtellinese (polenta, pizzoccheri e del buon vino). Gli insegnanti italiani troveranno nel sacchetto-dono dei cioccolatini e un libro sulla cucina ungherese (in italiano!): abbiamo forse rivelato troppo la nostra principale passione?! Appunto per non smentirci diamo inizio al rinfresco: si tocca con mano con quanta passione le famiglie hanno preparato anche questo momento creando un banchetto ricco e variopinto, accordandosi e coordinandosi in modo da non far mancare nulla. Ecco allora che si assaggia, si brinda, si condivide la gioia dopo inevitabili fatiche. Siamo alla fine e quello che si percepisce maggiormente è un profondo sentimento di gratitudine, la parola che circola di più è di ringraziamento: i docenti e i ragazzi ungheresi ringraziano per l'accoglienza nelle case e per l'esperienza vissuta a scuola; le famiglie sono grate a docenti e scuola per il gemellaggio e manifestano tutta la loro consapevolezza su cosa possa significare organizzare una tale iniziativa; i docenti si sentono uniti dagli stessi intenti e riconoscono quanto sia bello avere affianco delle famiglie così coinvolte, capaci di condividere pienamente un progetto educativo. Si fa tardi, la stanchezza inizia ad avere il sopravvento, i nostri amici domani partiranno presto, si torna a casa. Venerdì 28 ottobre Ore 7.30 Largo Spluga - ultimi saluti ed abbracci, qualche lacrima, i genitori sembrano salutare gli ospiti come fossero diventati loro figli adottivi, i ragazzi si scambiano la promessa di rimanere in contatto fino a marzo. Sappiamo che questo salutarsi è un "arriverderci!" e già non vediamo l'ora della nostra partenza! |