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Le Altre Scuole di Como
Incontrarsi per Conoscersi |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2016-2017 |
Giovedì 27 Aprile 2017 13:40 |
PROGETTO DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE CLASSE 3^E Poesie, musica e storie: spazio di relazione e di contatto
I nostri amici migranti: Kollo Joseph (Camerun) - Michael (Nigeria) - Safi (Afghanistan) - Issa (Mali) - Ousman (Mali) - Fabrice (Mali) - Rabab (Pakistan) - Shumaila (Pakistan) - Anabia (Pakistan) - Osama (Egitto) - Fofana (Costa d'Avorio) Ospiti: Professor Claudio Fontana, Giulio Fontana (fotografia, riprese, documentario "All'altezza dello sguardo") Insegnanti: Maria Luisa Pizzo, Rita Burlon, Daniela Valsecchi Spazio comunicativo: poesie, musica, video Momento di convivialità Visione del documentario: "All'altezza dello sguardo" È stata un'esperienza irripetibile che ci ha consentito di superare pregiudizi e paure per lasciare spazio all'interculturalità, alla conoscenza e alla concreta accoglienza. Erano presenti otto giovani provenienti da varie nazioni: Mali, Senegal, Costa d'Avorio, Nigeria, Camerun, Egitto, Afghanistan e anche una famiglia del Pakistan, persone con storie diverse e vissuti di grande sofferenza, ma accomunate dalla stessa volontà, quella di trascorrere un momento piacevole durante il quale raccontare e condividere sogni e speranze. I nostri ospiti, appena arrivati a scuola, ci hanno salutato con un entusiasmo contagioso come se fossimo stati amici di lunga data, hanno subito rotto il ghiaccio trascinandoci con travolgente allegria in una musica coinvolgente che ci ha permesso di superare il comprensibile impaccio iniziale. Abbiamo quindi danzato a lungo al ritmo del djembé (uno strumento a percussione tipico africano), suonato in modo strepitoso dal simpatico Issa mentre Kollo Josef intonava una canzone africana e Fabrice ci insegnava i passi giusti che tutti cercavamo di imitare un po' goffamente, con scarso risultato, ma con grande divertimento!
Noi ragazzi abbiamo ricambiato la musica recitando nelle loro lingue, francese e inglese, la poesia "L'homme qui te ressemble" di René Philombé che, a nostro avviso, rappresenta pienamente gli ideali di ospitalità e di superamento dei pregiudizi che ostacolano una serena convivenza tra gli uomini. È stato bello leggere apprezzamento e riconoscenza nei volti sorridenti di ascoltatori attenti e ricevere lunghi applausi come attori in scena; poi seduti per terra sui cuscini ci siamo presentati, raccontando ognuno qualcosa di sé. Molti di noi hanno espresso il desiderio di recarsi in Africa per conoscere dal vivo differenti popoli e antiche culture, ammirare paesaggi meravigliosi e incontaminati, assaggiare cibi e piatti particolari; i nostri ospiti hanno sottolineato l'idea che la conoscenza vera non è quella che si realizza tramite i libri o i mass media, ma entrando in contatto con la gente, vivendo nei suoi luoghi, nella sua quotidianità. È seguita una pausa conviviale a base di the, latte, biscotti e pizzette offerte da ragazzi e insegnanti. Prima di concludere l'incontro abbiamo guardato un estratto del documentario "All'altezza dello sguardo", girato da Giulio Fontana; il professor Claudio Fontana ci ha spiegato il significato del titolo: è importante guardarsi negli occhi gli uni e gli altri con sincerità e limpidezza per ascoltarsi, conoscersi, ri-conoscersi, scoprirsi e comprendersi. Il lungometraggio racconta con fotografie e interviste l'arrivo di centinaia di migranti a Como e la difficile situazione che si è creata a partire da quest'estate, ma che si sta evolvendo positivamente grazie al contributo di tante persone solidali e disponibili. "All'altezza dello sguardo" Como, Europa, luglio-dicembre 2016 Ci siamo infine salutati e ringraziati a vicenda per questa preziosa opportunità, occasione di arricchimento culturale per tutti, vissuta con spontaneità e gioia. La cosa che più ci è rimasta impressa è la naturale socievolezza che i nostri amici hanno dimostrato e i sorrisi che ci hanno regalato! Conoscevamo le storie di alcuni di loro, vere e proprie odissee di chi è stato costretto a fuggire dalla miseria, dalla guerra e dalla violazione dei diritti umani affrontando viaggi lunghi e pericolosi, mettendo a repentaglio la propria vita, ma il clima era di leggerezza, due ore di allegria tra musica, canti, balli e riflessioni! |