Ora ti trovi in
MAD - Messa a Disposizione
Pubblicità Legale
Progetti Esterni
INVALSI
Pari Opportunità
Accesso Riservato ai Docenti
Chi è online
12 visitatori onlineStatistiche
Articoli Visualizzati: 8221857Sondaggio
Le Altre Scuole di Como
SAN FEDELE - L'ESTERNO |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2016-2017 |
Domenica 14 Maggio 2017 18:02 |
La facciata della basilica di San Fedele è in stile neoromanico ed è stata rifatta ex novo nel 1914. Essa presenta una struttura a doppio saliente, quello principale per la navata centrale ed uno minore per la navata laterale di destra. In corrispondenza della navata mediana, si apre un portale a tutto sesto leggermente strombato, con moderna lunetta musiva raffigurante Gesù Maestro, opera della pittrice Elena Mazzeri che la realizzò nel 1968. Al di sopra di esso, vi è un ampio rosone circolare, con struttura marmorea costituita da archetti trilobati sorretti da colonnine. Alla sinistra della facciata, si eleva il campanile, risalente nella parte inferiore al 1271 e in quella superiore al 1905. La torre, che ne sostituisce una più antica crollata a causa del terremoto del 3 gennaio 1117, è a pianta quadrata e presenta, su ciascun lato, due ordini di finestre, bifore in quello inferiore e trifore in quello superiore. All'interno della cella campanaria si trova un concerto in Sol maggiore composto da tre campane. Nel 1118 esplose il conflitto tra Como e Milano a seguito dell'attacco da parte di Adamo Del Pero e Gaudenzio da Fontanella, al castello di San Giorgio, a Magliasco nella pieve di Agno (ora Cantone Ticino), dimora del vescovo Landolfo della potente famiglia dei Carcano, designato dall'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico V di Franconia, nonostante l'opposizione del clero e del popolo comasco che sostenevano Guido De' Grimoldi di Cavallasca. I soldati guidati dai due consoli rapirono Landolfo e lo fecero prigioniero. Durante l'attacco furono uccisi i due nipoti di Landolfo: Ottone e Bianco. Questa la scintilla che fece scoppiare la decennale guerra tra Como e Milano che interessò un'area compresa tra le odierne provincie di Como, Milano, Lecco e il Cantone Ticino, (all'epoca sottoposto all'autorità del comune lariano), che terminerà con la distruzione della Città Murata e della Coloniola. Durannte una di queste battaglie Adamo del Pero morì. Ma, il vero motivo, come per tutte le guerre, era economico: il controllo dei valichi alpini e dei relativi commerci. Il conflitto terminò nel 1127 con la vittoria dei milanesi. Nel 1159 Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, con l'aiuto delle milizie lariane, liberò Como dal giogo milanese durato trent'anni. La rievocazione storica dell'avvenimento, il "Palio del Baradello", dal 1981 si tiene ogni anno. |