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Le Altre Scuole di Como
GIORGIO PERLASCA |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2016-2017 |
Lunedì 22 Maggio 2017 13:53 |
Il cippo venne costruito una decina di anni fa quando il figlio Franco, in visita a Como, propose di realizzare qualcosa in onore del padre. Giorgio Perlasca nacque a Como il 31 gennaio 1910. È stato un commerciante, funzionario e filantropo, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fingendosi Console generale spagnolo, salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi. In gioventù aderì al partito Nazionale Fascista e si arruolò nelle camicie nere. Prese parte alla guerra d'Etiopia come volontario nel 1936 ed in seguito alla guerra Civile di Spagna. Nel 1939, quando tornò in Italia, iniziò ad allontanarsi dagli ideali fascisti. Decise di occuparsi di attività commerciali fuori dall'Italia e, scoppiata la Seconda guerra mondiale, fu mandato come incaricato d' affari nei paesi dell'Est per comprare carne per l'esercito italiano. Il giorno dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati (8 settembre 1943) si trovava a Budapest, poiché rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini fu arrestato e deportato. Riuscì a rifugiarsi presso l'ambasciata spagnola dove ottenne una cittadinanza fittizia e un nuovo passaporto grazie a un documento che attestava la sua partecipazione alla Guerra Civile Spagnola. In veste di ambasciatore fu impegnato a sfamare giorno dopo giorno e proteggere migliaia di ungheresi di religione ebraica. Per diversi anni procurò loro cittadinanza e passaporti spagnoli trovando case in cui vivere e salvandoli dalla deportazione. Dopo l'entrata dell'Armata Rossa in Ungheria Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo, fu fatto prigioniero, ma riuscì a rientrare in Italia. Non raccontò a nessuno la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà, la sua vicenda uscì dal silenzio quando tante persone salvate ricercarono notizie del diplomatico spagnolo e riferirono a giornali e televisioni le loro testimonianze. Morì a Padova il 15 agosto del 1992. |