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Le Altre Scuole di Como
Da Como a Brunate |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2017-2018 |
Mercoledì 02 Maggio 2018 12:25 |
Nel medioevo lo spazio che oggi occupa piazza Cavour era un terreno paludoso prossimo alla riva del lago, privo di particolari interessi o specifiche finalità commerciali, ma data la sua centralità rispetto alla pianta dell'antica fortificazione romana, nel 1335 per ordine di sua Signoria Azzone Visconti venne trasformato nel porto cittadino (prima in piazza Roma). La realizzazione del porto di Como nell'attuale area di Piazza Cavour avvenne in concomitanza con la costruzione di un imponente ponte fortificato da undici arcate sull'Adda, nella zona di Lecco, costruzione che ostacolò enormemente il regolare deflusso delle portate del lago. Da quel momento Como, priva di uno sbocco fluviale, è soggetta a continue esondazioni, dovute ad una serie di concause, che al tempo vennero riassunte nell'edificazione del ponte, e ciclicamente i quartieri vicini al lago sono sommersi dalle acque. Nel passato questi episodi hanno avuto anche esiti disastrosi per la città, non solo in termini economici (al blocco del commercio si sommavano le spese per la ricostruzione) ma anche di vite perse. In tempi recenti si è cercato con vari progetti di proteggere la piazza Cavour e le vie attigue dall'invasione dell'acqua, ma al momento non si è ancora riusciti a trovare una soluzione al problema. Una particolarità del porto cittadino era di essere munito di due fortificazioni lungo la riva e di due torrette che affiancavano l'entrata: una spessa catena veniva tesa per sbarrare l'accesso durante la notte e usata per impedire alle imbarcazioni nemiche di accedere al cuore della città durante gli scontri bellici. Le due strutture difensive vennero sostituite durante il 1526 e definitivamente smantellate nel 1600. Durante tutto l'Ottocento la piazza si arricchì di attività commerciali e turistiche; ricordiamo che verso la fine del secolo Como fu tra le prime città italiane ad adottare un sistema di illuminazione stradale moderno. Quando comparvero i primi battelli a vapore, l'antico porto diventò impossibile da utilizzare: lo spazio disponibile era insufficiente per le manovre e per lo sbarco. Nell'anno 1869 il Comune della regia città di Como decise di procedere alla colmatura dell'invaso, creando così l'attuale piazza Cavour. Sulla piazza si affacciano alcune importanti costruzioni. La più significativa è quella dell'Hotel Metropole Suisse, che si colloca sull'affaccio occidentale della piazza. Fondato con il nome di Hotel Pension Suisse, fu costruito nel 1884 e rinnovato nel 1896 assumendo il nuovo nome di Metropole & Suisse. Nel corso degli anni l'edificio ha visto varie ristrutturazioni. Nel 1927 l'architetto Giuseppe Terragni gli diede infine l'aspetto che esso ha attualmente. L'albergo rimase funzionante anche durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, durante le fasi di occupazione bellica delle forze militari tedesche. Sull'affaccio meridionale troviamo un edificio moderno, costruito alla fine degli anni 50, con un porticato, che ospita un grande albergo (Hotel Barchetta), alcuni caffè ed esercizi commerciali. Sul lato occidentale c'è un grande palazzo che fu fondato dal Banco Lariano tra il 1961 ed il 1966, l'azienda di Promozione Turistica e una farmacia storica, la Farmacia Internazionale. Proseguendo a piedi seguendo il viale alberato del lungo Lario Trieste, osserviamo sulla sinistra il molo della navigazione Lario. Poco più avanti, sulla destra, spicca la mole imponente del Palace Hotel. Quando venne costruito, nel 1898, si chiamava Grand Hotel Plinius. Un palazzo imponente e prestigioso, in stile Belle Epoque e molto lussuoso. Il complesso comprende anche una grande dépendance di stile moderno e un Centro Congressi. Dal 2005 l'albergo è gestito dal rinomato gruppo di Villa d'Este. Più avanti troviamo il terminal della stazione ferroviaria Como Lago. Si tratta di una costruzione caratteristica, anch'essa in stile Belle Epoque. Da qui il lungolago prosegue a sinistra e dopo un centinaio di metri raggiungiamo la stazione della Funicolare di Como. La storia della Funicolare è molto articolata. Agli inizi del diciannovesimo secolo, il paese di Brunate si poteva raggiungere solo con una mulattiera tracciata nel 1817 che lo collegava a Como. Su iniziativa della popolazione il 3 novembre 1891 venne costituita la Società Anonima per la Funicolare Como-Brunate. Nell'anno successivo si diede inizio ai lavori di costruzione. L'11 novembre 1894 la funicolare venne aperta al pubblico. La costruzione della funicolare contribuì molto allo sviluppo turistico di Brunate. Nel 1933, visto il successo della struttura (furono raggiunti i 600.000 visitatori annui) si decise di ristrutturare completamente, per potenziarlo. Le vetture furono sostituite con altre più capienti e la durata del viaggio scese a 6,5 minuti (come oggi). Altre importanti opere di rinnovamento furono eseguite nel 1953, nel 1989 e nel 2001. Le carrozze in uso sono due: la n. 12, chiamata BRUco, è di colore malva, mentre la n. 13, bruCO, è rossa. Le vetture sono lunghe 13,40 metri e hanno una capienza di 80 persone ciascuna. E' stata eliminata la cabina dei conduttori, sostituita da un'ampia vetrata panoramica. Gli interni sono in stile liberty, con sedili in rovere e rifiniture in ottone bronzato. La funicolare parte da piazza De Gasperi a Como e arriva in piazza Bonacossa a Brunate. Lungo il tragitto vi sono due fermate a richiesta: una a Como Alta e una a Carescione (frazione di Brunate). La funicolare ha un unico binario e uno scambio a metà tragitto, ove s'incrociano la vettura in salita e quella in discesa. Supera un dislivello di 500 metri con una pendenza media del 46%. A metà tracciato, sul pianerottolo della cantoniera costruita a fianco dello scambio, vi è il cosiddetto cannone di Mezzogiorno: installato nel 1912, tutti i giorni a mezzogiorno spara un colpo a salve che si può udire da tutta la città. Dall'alto si vede chiaramente come la città si adagi intorno alla punta del ramo del lago. Svetta su tutte le costruzioni la cupola verde del Duomo. Si riconoscono chiaramente anche Villa Olmo, lo stadio Sinigaglia, il Tempio Voltiano, il Monumento ai Caduti delle Guerre Mondiali. Di fronte si ergono la Torre del Baradello e il Monte Croce. BRUNATEL'origine di Brunate è molto probabilmente celtica, come dimostrano i reperti, monili e urne funerarie, rinvenuti nel 1896 e 1909 da scavi effettuati nel centro storico del paese.
All'inizio del 1800 il paese era formato da poche case e qualche villino, ideale per esilio religioso, ma nella seconda metà del secolo divenne luogo di villeggiatura, e lo è ancora oggi, grazie al suo clima, alla sua posizione geografica e ai meravigliosi panorami. Nel1817 venne realizzata la mulattiera, chiamata via delle Scalette perché in origine era interamente composta da gradoni selciati. Si imbocca all'incrocio tra via Grossi e via per Brunate; fu il primo collegamento pedonale tra Como e Brunate.
Dal piazzale retrostante la stazione si può ammirare il Monte Rosa, parte dell'arco alpino e la Brianza con i suoi laghi. Da Brunate partono numerose gite, si raggiunge S.Maurizio, dove si trova il Faro Voltiano, capace di irradiare fino a 40 Km di distanza le sue luci bianche, verdi e rosse, che oltre ad essere i colori della bandiera italiana sono anche quelli che rappresentano la fede, la scienza e la carità. Oltre S.Maurizio, proseguendo, si arriva in breve tempo alla Capanna C.A.O. (Club Alpino Operaio) e alle baite Boletto, Bolettone e S.Primo. |