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Le Altre Scuole di Como
Da Como a Bellagio in Battello |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2017-2018 |
Mercoledì 02 Maggio 2018 12:26 |
Una volta presi i biglietti per il battello alla biglietteria di navigazione di Como comincia il percorso per arrivare a Bellagio, con varie fermate intermedie. TavernolaLa prima cittadina che incontriamo è Tavernola. Si tratta di una piccola località situata nella parte nord del comune di Como. All'interno si trova Villa Dozzio, una costruzione di metà '800 che si affaccia direttamente sul lago. La villa, originariamente distribuita su due soli piani, era stata costruita dall'architetto Clericetti su incarico di Bianca Bignami Cabrini nel 1852. La sua posizione è unica rispetto alle dimore circostanti perchè si estende verso il lago che in quel punto accoglie le acque del torrente Breggia e poi procede verso Cernobbio. CernobbioCernobbio è da sempre un centro turistico molto famoso e rinomato. Fin dai primi decenni di questo secolo Cernobbio costituì uno dei prediletti luoghi di villeggiatura per facoltose famiglie comasche e milanesi: ne sono testimonianza il gran numero di ville e giardini sparsi per il territorio. Oggi Cernobbio si è adeguata alle esigenze di un turismo più allargato, creando una efficiente organizzazione ricettiva, tutelando il verde, offrendo ai visitatori un bel lungolago adorno di una graziosa fontana. Cernobbio è il punto di partenza per la Via dei Monti Lariani, una suggestiva passeggiata su sentieri tra i 600 m e i 1200 m di quota, interamente segnalata dal CAI. La più prestigiosa delle ville è senza dubbio Villa d'Este, oggi trasformata nel Grand Hotel Villa d'Este. La prima costruzione fu eretta nel 1589 per il cardinale Tolomeo Gallio, sui disegni del famoso architetto Pellegrino Tibaldi. Si chiamava, allora, la villa del Gàrrovo, dal nome del torrente che qui sfocia nel lago. Il complesso venne acquistato, nel 1814, dalla principessa del Galles, che, ritenendosi discendente dall'illustre famiglia d'Este, ribattezzò la villa con questo nome. Fu poi ereditata dalla figlia Carla che sposò a Cernobbio il duca Giuseppe Visconti di Madrone. Fu la dimora nei mesi estivi anche del celebre regista Luchino Visconti che vi girò il film "Ludwig". La villa è stata poi acquistata da un consorzio pubblico che vi ha realizzato un complesso espositivo congressuale. Segnaliamo la famosa Villa Erba, oggi prestigioso centro polivalente, che ospita manifestazioni ed eventi, fu costruita nel 1898, sulla già esistente Villa Nuova; sull'area sorgeva un monastero medioevale. Fra le chiese merita una visita la Parrocchiale Primitiva dedicata a San Vincenzo, stretta fra i vicoli pittoreschi del quartiere più antico del borgo. MoltrasioIl paese ha origini molto antiche, sono stati ritrovati manufatti in rame del 2000 a.C., e altri ritrovamenti testimoniano la presenza sul territorio prima dei Galli (200 a.C.) e in seguito dei Romani. Il periodo di massimo splendore fu intorno all'anno 1100 grazie all'estrazione della pietra moltrasina, un materiale usato dai Maestri Comacini per la costruzione di chiese e basiliche. Nel 1400 Moltrasio si alleò con la vicina Como, un secolo dopo subì un saccheggio da parte degli abitanti di Torno, nel 1630 una brutta epidemia di peste decimò la popolazione. La posizione assolata, il clima mite e le splendide ville fanno di Moltrasio un luogo ideale di villeggiatura e soggiorno. Il compositore Vincenzo Bellini era solito frequentare le ville del paese, in villa Salterio compose la ‘Straniera’ e parte della ‘Sonnambula’. Gianni Versace nel 1977 acquistò villa Fontanelle, ci vollero tre anni di lavoro per completarne la ristrutturazione sotto la supervisione del famoso stilista che rimase sempre affezionato a Moltrasio e al lago di Como. Altra magnifica dimora è Villa Passalacqua, costruita a fine Settecento dalla famiglia Odescalchi; nel 1787 fu acquistata dal conte Andrea Lucini Passalacqua, e vi soggiornarono personaggi di rilievo come Napoleone Bonaparte e Winston Churchill. Sono di particolare interesse le chiese di Moltrasio: la parrocchiale di San Martino affrescata dai fratelli Recchi, l'antica chiesa di Sant'Agata e l'oratorio di San Rocco. Ogni anno in novembre si svolge la festa patronale dedicata a San Martino, con bancarelle di prodotti tipici e artigianato locale, si possono trovare delizie culinarie del lago di Como, dai formaggi d'alpeggio ai missoltini. TornoTorno è uno dei più caratteristici paesini che si affacciano sul Lago di Como, con le sue semplici case, ristoranti e caffè. Nel Medioevo, Torno raggiunse il massimo dello splendore grazie all'attività tessile; la lavorazione della lana e in seguito degli arazzi era tanto florida da metterlo in contrapposizione con la vicina Como. Nel 1522 dopo un lungo assedio Como riuscì a distruggere le fortificazioni e mise a ferro e fuoco il piccolo borgo. Prima dell'inevitabile declino dovuto a questi eventi drammatici a Torno furono erette due chiese, quella di Santa Tecla in riva al lago e quella di San Giovanni nel centro del paese, che sono ancora oggi tra i più bei monumenti cristiani del lago di Como. La chiesa di Santa Tecla sorge nella piazza Casartelli di Torno, vicino al porto, a pochi passi dalle acque del lago. L'edificio è sicuramente di origine medioevale, come testimonia il massiccio campanile costruito in stile romanico; il primo documento storico che parla della chiesa è un carteggio tra Papa Innocenzo III e l'abate della chiesa Sant'Abbondio di Como, avvenuto nel 1208. Sulla facciata della chiesa troviamo un grande rosone gotico, sopra la rosa una piccola nicchia con all'interno la statua di Santa Tecla; l'incisione che si legge sul portale è dell'anno1480. La chiesa di Santa Tecla, dopo gli ultimi attenti e scrupolosi restauri, è un'autentico gioiello che si specchia nelle acque del lago di Como. La chiesa dedicata a San Giovanni Battista sorge nella parte più antica del borgo di Torno, costruita nel XII secolo in stile gotico-romano presumibilmente sopra un precedente edificio di culto; la chiesa fu ampliata nel XV secolo e successivamente modificata tra 1600 e il 1700. Il portale è scolpito in marmo a opera di scultori della scuola dei Rodari; le lavorazioni sono molto simili alle sculture che troviamo sul Duomo di Como. Il cimelio più interessante della chiesa di San Giovanni a Torno è il Santo Chiodo, che si presume essere uno dei chiodi della passione di Gesù. Si narra che un vescovo tedesco di ritorno dalla Crociata nel 1099 trovò rifugio in paese e prima di ripartire donò il prezioso Chiodo alla popolazione di Torno. Il Chiodo è conservato in uno scrigno a sette chiavi, una custodita dal parroco, le altre sei in possesso di famiglie storiche del paese. Da nove secoli il santo Chiodo è venerato dagli abitanti di Torno; la prima domenica di maggio l'urna viene portata in processione e durante la liturgia di San Giovanni (ultima domenica di Giugno) il chiodo viene estratto dallo scrigno e immerso in un vaso di rame colmo d'acqua, che viene poi distribuita a infermi e malati. UrioUrio fu unito a Moltrasio su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro ritorno nel 1815 con l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto. Dopo l'unità d'Italia, il paese non diede segni di sviluppo demografico. Fu il fascismo a decidere di creare un unico comune tra Urio e Carate Lario (nasce da questo il nome attuale "Carate Urio"). Pognana LarioPognana Lario un tempo era famosa per le cave di pietra moltrasina, una pietra da costruzione, caratterizzata da striature di colore grigio-azzurre. Numerose immagini di devozione si possono incontrare tra le vie di Pognana e rendono sempre piacevole e interessante una gita in questi luoghi. Oggi le attività artigiane sono legate alla lavorazione del ferro e naturalmente al turismo. Nella frazione di Canzaga troviamo la chiesa di San Rocco, affrescata nel 1400 del maestro Bartolomeo de Benzi; i lavori di restauro del 1965 hanno restituito alle opere nuova brillantezza nei colori e nelle figure rappresentate. ArgegnoArgegno è una tra le località più frequentate del lago di Como, sia come luogo di transito che di soggiorno. Da qui, infatti una strada percorre la Valle d'Intelvi, che congiunge il lago di Como a quello di Lugano. Argegno dista 20 km da Como, da cui può essere raggiunto percorrendo la statale Regina, che prende il nome dall'antica via Regia romana che portava a Chiavenna e a Coira, e di cui segue il tracciato. La valle è gremita di paesi e comprende sia località turisticamente note come Castiglione, San Fedele, Lanzo, che borghi tranquilli e riposanti. Punti di eccezionale bellezza sono i Belvedere di Pigra, verso il lago di Como, e di Lanzo, verso il lago di Lugano. Molto pittoresco è l'antico borgo del paese che, attraversato dal torrente Telo, è diviso in due parti collegate da un vecchio ponte in pietra a sesto acuto. L'origine romana del paese è attestata da alcuni ritrovamenti di lapidi, le cui iscrizioni fanno riferimento al console Publio Cesio Archigene. Argegno nel 1335 si consegnò insieme a tutti i comuni di Como ai signori di Milano e divenne proprietà dei Visconti. Da Argegno si può salire in funivia fino a Pigra (881 m) situata su di un altopiano da cui si gode un bellissimo panorama del lago di Como. Da vedere il Santuario di Sant'Anna, edificio settecentesco, che conserva all'interno stucchi e affreschi del XVIII secolo. Ogni paese della valle ci regala qualcosa dal punto di vista dell'abilità artigiana che molto spesso si innalza a vera e propria opera d'arte. Tra le più famose famiglie di artisti vanno ricordati i Carloni di Scaria, i Solari di Verna, i Quaglio e i Barberini di Laino, i Bregno di Osteno. LezzenoResti di tombe dimostrano che Lezzeno era abitata fin dall'epoca romana. Durante la guerra dei dieci anni fra Como e Milano (1118 - 1127) il borgo fu distrutto dai comaschi perchè alleato coi milanesi. Nella frazione di Morbia sorgeva un'antica fortezza, successivamente trasformata nel Palazzo Silva. La tradizione narra che Lezzeno fosse un covo di streghe che, innamorate dei bei giovani di Lenno, lanciarono loro un incantesimo, per farli ardere d'amore fino a morire. Nel 1820 il sardo Odoardo Bonelli, amico di Silvio Pellico, apre a Lezzeno uno stabilimento di aceto come copertura per una fervente attività carbonara. Un tempo era famoso il vino di Lezzeno, noto per le sue virtù mediche. Superata la frazione Villa, prima di arrivare a Bellagio, si possono ammirare i Sassi Grosgalli, scogliere con pareti a strapiombo sul lago. Suggestiva è anche la visita, da effettuarsi in barca, alla Grotta dei Bulberi o Grotta Azzurra, dove si possono ammirare straordinari effetti di luce. Meritano una visita la chiesa dei Santi Quirico e Giulietta, con all'interno un grande affresco del pittore intelvese Quaglio; l'antico Oratorio della Madonna dei Ceppi, con la statua in marmo della Madonna con il Bambino. Numerose le passeggiate che si possono fare a Lezzeno e nelle sue frazioni, segnaliamo la Via Crucis con le quattordici cappelle che conducono alla chiesa di Santa Trinità. Lezzeno è famosa anche per una particolarità gastronomica: i missoltini, pesce di lago (agoni) essiccati al sole e cucinati alla brace. Numerose le attività artigiane, dai cantieri nautici, alle officine meccaniche; è presente una banca propria, fondata nel 1963: Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno. LennoLe origini di Lenno risalgono al primo Impero Romano. Il territorio fu colonizzato da coloni greci, inviati qui da Giulio Cesare all'epoca della fondazione della Nuova Como, coloni che introdussero la coltivazione della vite e dell'ulivo; visibile ancora oggi un secolare frantoio per la produzione di un olio di oliva d'alta qualità. Si ritiene che qui Plinio il Giovane avesse la sua villa chiamata Comedia, da dove egli poteva pescare stando comodamente affacciato alla finestra. Lenno gode di un clima mite e asciutto, che favorisce la crescita di una vegetazione di tipo mediterraneo, ubicato in un golfo così bello da meritarsi il nome di Golfo di Venere. Numerose le splendide ville di Lenno, ricordiamo Villa Cassinella di Mantegazza e l'impareggiabile Villa del Balbianello. Edificata nel 1787 dal Cardinale Durini, la villa passò poi in proprietà alla famiglia Arconati-Visconti; dopo numerosi passaggi fu acquistata da Guido Monzino che, alla sua morte, la lasciò in eredità al F.A.I., il Fondo per l'Ambiente Italiano. Tra gli edifici storici che sorgono nel territorio di Lenno, segnaliamo:
A poca distanza dal paese di Lenno si trova Giulino di Mezzegra dove la mattina del 28 aprile 1945 furono fucilati Benito Mussolini e Claretta Petacci. TremezzoDal 1928 al 1947 Tremezzo, Lenno, e Mezzegra furono un unico comune detto Tremezzina. A Rogaro è possibile visitare un'antica torre, risalente alle fortificazioni medioevali. Le antiche case di Rogaro ci raccontano la vita dei contrabbandieri, che, se inseguiti dalle guardie di confine, si davano a rischiose fughe o abbandonavano la mercanzia proveniente dalla vicina Svizzera. Qui ogni pietra racconta una storia, di lussi e duro lavoro, di miseria e nobiltà. I segni della storia in questi luoghi spaziano dalle tombe preistoriche ai resti della medioevale Torre di Guardia. Tra le ville di Tremezzo la più celebrata è la Villa Carlotta, aperta al pubblico, cinta da un meraviglioso giardino all'italiana con una leggiadra fontanella di fronte all'ingresso della villa, siepi di bossi, piante esotiche e rare. Fece iniziare la costruzione della villa il marchese Giorgio Clerici ai primi del Settecento. Suo nipote, Antonio Giorgio, portò a termine l'opera; ai successivi proprietari, prima il celebre collezionista Gian Battista Sommariva, poi la principessa Carlotta ed il marito Georg di Saxen Meiningen, si debbono le raccolte d'arte e il ricco mobilio. Tra le opere conservate all'interno, importanti sono le sculture di Antonio Canova e della sua scuola e le pitture di Francesco Hayez. Al restauro e alla conservazione della villa-museo e del giardino, di proprietà dello stato, provvede ora l'Ente Villa Carlotta. Tra gli edifici sacri il più importante è la Chiesa di Santa Maria con all'interno la statua della Madonna Nera trasportata nel 1917 dalla basilica di Einsiedeln da una famiglia di cattolici svizzeri. BellagioBellagio è a capo del promontorio centrale del Lario; una tra le località turistiche più belle in assoluto, non solo del Lago di Como, ma del mondo intero. La sua bellezza è stata lodata, fin dal Cinquecento, da visitatori italiani e stranieri. Il fascino di Bellagio è prima di tutto panoramico perchè da qui si abbraccia con lo sguardo gran parte del lago di Como. Si aggiungano le splendide ville, il profuso rigoglio degli alberi e dei fiori, le pittoresche scalinate, la varietà di passeggiate, e si comprenderà come Bellagio meriti l'appellativo di perla del Lago di Como. Bellagio era abitata già in età preistorica, villaggio fortificato durante il Medioevo, libero Comune nella guerra dei dieci anni schierato contro Como, fu possesso dei Visconti poi del Marchesino Stanga e degli Sfondrati. Di fondazione romanica la Parrocchiale di San Giacomo, all'interno opere insigni: una Deposizione di Gesù, del Perugino, una Madonna delle Grazie di Vincenzo Foppa e un crocifisso romanico. Ben organizzati sono i trasporti via acqua da Bellagio con battelli e traghetti per raggiungere i paesi sulle sponde opposte del lago. Bellagio è un ottimo punto di partenza per svariate passeggiate sia lungo la riva del lago, che per i sentieri che collegano le varie frazioni, Suira, Visgnola, Vergonese, Pescallo. Una delle mete più note il Parco del Monte San Primo che dista circa 14 km da Bellagio, poco distante il Ghisallo dove troviamo il Santuario e il Museo del ciclismo. Moltissime sono le ville di Bellagio: oltre Villa Melzi e Villa Serbelloni meritano una menzione: Villa Giulia, la Taverna-Trivulzio-Gerli con all'interno l'antichissima chiesa romanica di Santa Maria di Loppia, la Trotti-Gerli, la Buttafava-Marchesini e la Belmonte. |