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Il Castello Sforzesco |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2017-2018 |
Mercoledì 02 Maggio 2018 12:27 |
Il Castello Sforzesco, uno tra i monumenti più significativi e popolari di Milano, è stato nel tempo rocca difensiva, residenza, caserma militare e in epoca più moderna sede di musei e istituzioni culturali; per tale motivo diverse e complesse sono state le trasformazioni che nel corso dei secoli ne hanno modificato la struttura. L'ORIGINE, I VISCONTILa sua origine si deve a Galeazzo II Visconti che, divenuto signore della zona occidentale di Milano, tra il 1360 e il 1370 costruisce una rocca inglobando la "Porta Giovia". Nel 1392, Gian Galeazzo, suo successore, amplia l'edificio costruendo degli alloggi per i suoi soldati. Le due strutture sono separate dal fossato detto "il fossato morto" e solo successivamente, dall'ultimo discendente dei Visconti, Filippo Maria, verranno collegate in maniera da costituire un unico complesso architettonico. Con Filippo Maria il castello diventa il più ampio edificio costruito dai Visconti, con una pianta quadrata di 180m per lato e con 4 torri anch'esse quadrate. Filippo Maria lo fa diventare sua residenza e trascorre qui la sua esistenza solitaria trasformando i campi limitrofi in un giardino coltivato. Alla sua morte, nel 1447, i milanesi insorgono e proclamano la Repubblica Ambrosiana, approfittando del fatto che Filippo Maria non aveva lasciato eredi maschi. La costruzione di Porta Giovia viene gravemente danneggiata in quanto simbolo del malgoverno dei Visconti. GLI SFORZANel 1450, Francesco Sforza, uomo politico di grandi capacità militari che aveva sposato qualche anno prima la figlia di Filippo Maria, Bianca Maria Visconti, assedia la città ed entra a Milano annunciandosi come liberatore. Occupa il castello visconteo e lo fa risorgere abbellendolo e trasformandolo in caserma per la difesa della città dai nemici esterni. Sotto la guida dell'architetto militare Bartolomeo Gadio vengono aggiunte due massicce torri angolari rotonde sulla facciata rivolta verso la città mentre sul lato opposto, fortifica e ampia la "ghirlanda", la cinta muraria a difesa del lato settentrionale. Galeazzo Maria suo successore nel 1468, si trasferisce nel castello con la moglie, Bona di Savoia, cognata del re di Francia. A lui si devono gli affreschi nelle sale e la costruzione e decorazione della cappella ducale. Nel 1476 Galeazzo Maria viene ucciso, la vedova Bona assume la reggenza essendo il figlio ancora piccolo per poter regnare e nel 1477 fa costruire la torre centrale al fine di poter controllare l'intero castello. La torre ancora oggi porta il suo nome, Torre Bona. IL MOROBen presto però il fratello di Galeazzo Maria, Ludovico Maria, detto il Moro esilia Bona e diventa il nuovo padrone della struttura. Uomo colto, raffinato e amante dell'arte chiama alla sua corte Bramante e Leonardo da Vinci per abbellire le sale del castello.I lavori per rendere il castello sempre più sfarzosi si interrompono nel 1497 con la morte di Beatrice d'Este, moglie del Moro. Le truppe francesi si avvicinano a Milano, il Moro si prepara a resistere all'attacco nemico: fa pulire i fossati, rinforza le mura e stipa viveri e munizioni all'interno del castello. Temendo però anche una possibile rivolta popolare, il Moro si rifugia dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e lascia il castellano a custodire la dimora. Il Moro riuscirà a riconquistare Milano nel 1500 ma nel 1508 morirà per mano dell'esercito francese. FRANCIA, GERMANIA E SPAGNASeguono anni in cui il castello diventa preda di Francesi, Tedeschi e della famiglia Sforza. L'ultimo Sforza lascia il castello nelle mani dell'imperatore spagnolo Carlo V. Nel 1549 lo spagnolo Don Ferrante Gonzaga, luogotenente dell'imperatore Carlo V, fa costruire attorno al castello una fortificazione a forma di stella a dodici punte. L'edificio diventa residenza anche per l'esercito spagnolo. All'interno delle mura trovano posto una farmacia, un ospedale, una panetteria, due forni, due chiese e molti depositi. Ancora oggi, negli appartamenti ducali, sono visibili gli affreschi dipinti durante il periodo di occupazione spagnola. Nel 1706 Eugenio di Savoia, appoggiato dall'imperatore Giuseppe I d'Asburgo, approfittando della guerra di successione in Spagna diventa il nuovo padrone del Castello Sforzesco che passa così sotto il dominio austriaco. In questo periodo però il castello viene trascurato e numerosi affreschi e decorazioni vanno perduti. L'unica testimonianza della occupazione austriaca è la statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore dell'esercito austriaco che si trova ancora oggi nel cortile delle armi. NAPOLEONEAlla fine del 1800 l'avanzata di Napoleone Bonaparte fa scappare l'arciduca Federico I d'Austria. Un gruppo di Milanesi, ispirati dagli avvenimenti di qualche anno prima avvenuti in Francia con la "Presa della Bastiglia", attaccano la fortezza ma non riescono nel loro intento di occuparla. Nel 1800, con la battaglia di Marengo, Napoleone conquista il nord Italia e il castello ritorna in mano ai Francesi. Nell'epoca Napoleonica la cinta stellata attorno al castello viene abbattuta e attorno all'edificio, in un grande spazio vuoto, nasce l'idea di creare una piazza semicircolare: il foro Bonaparte. AUSTRIAIl castello, nei progetti, era destinato a diventare la sede del governo, tuttavia i lavori si interrompono quasi immediatamente perché nel 1815, con la caduto di Napoleone, Milano torna agli Austriaci. Il castello torna ad essere una semplice caserma. Durante le 5 giornate di Milano, il castello diventa la prigione di numerosi milanesi arrestati dagli austriaci che cercano di fermare la rivolta popolare. Per 4 mesi i Milanesi tornano a essere padroni della città e in segno di rivolta contro la dominazione austriaca il castello viene assaltato e depredato e le armi e il denaro lì conservato e destinato a finanziare le truppe austriache vengono confiscati. Nel 1893, sotto Luca Beltrami, inizia una complessa opera di restauro e di ripristino del castello; i Milanesi si autotassano per finanziare le opere di ricostruzione del castello. Sono anni di lavoro intenso: riaffiorano le finestre in cotto, le antiche decorazioni, gli ori della cappella ducale, viene ricostruita la facciata del castello verso la città, vengono restaurate le torri e nel 1905 il nuovo castello sforzesco viene solennemente inaugurato, apparendo nella sua versione pressoché attuale. OGGIOggi è sede dei civici musei e ospita numerose collezioni artistiche: il monumento equestre a Bernabò Visconti, la pinacoteca, una vastissima raccolta di ceramiche, un'importante collezione di strumenti musicali, il museo della preistoria e protostoria, oltre a mostre periodiche.Nel 2015, nelle sale dell'antico ospedale spagnolo è stato inaugurato il museo della Pietà Rondanini, interamente dedicato all'ultimo capolavoro di Michelangelo. |