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Le Altre Scuole di Como
Il Palio del Baradello |
Area Didattica Secondaria - Anno Scolastico 2017-2018 |
Mercoledì 02 Maggio 2018 12:27 |
LA TRADIZIONEBisogna risalire al 1159 per ricostruire gli eventi che hanno ispirato la suggestiva rievocazione storica che da oltre trent'anni riporta Como al medioevo, quando chiese l'intervento dell'imperatore Federico di Svevia, il Barbarossa, per liberarsi dall'oppressione milanese. Trascurato dai cronisti dell'epoca, anche perché preceduto da momenti che richiedevano grande segretezza, lo sbarco di Barbarossa nella città di Como avviene ufficialmente durante il mese di marzo 1159 a seguito dell'invito fattogli giungere per vie altrettanto segrete dal vescovo Ardizzone, col quale era in contatto grazie alla fitta rete dei collegamenti che i diaconi delle pievi garantivano ininterrottamente. In città tuttavia si sussurrava dell'arrivo e della presenza di una importante personaggio nel territorio comasco, forse addirittura dell'Imperatrice. Federico, da abile stratega, era arrivato sul lago scortato da pochi armati e aveva sollecitato i più fidati tra i suoi alleati ad accompagnarlo in incognito un giro di ricognizione lungo le sponde lariane per farsi segnalare i luoghi amici e quelli invece fedeli ai milanesi, verificando la consistenza delle rocche, delle difese portuali dei singoli borghi egli spazi adatti a dar battaglia. Si narra anche a questo proposito che fosse sbarcato senza neppure quell' esile scorta all'isola di San Giovanni e che avesse ivi contattato misteriosi cavalieri, ma di questo episodio i confini sono nella leggenda . Informato del fatto che corresse voce che Beatrice l'avesse raggiunto attraverso l'Engadina e che fosse nascosta da qualche parte inattesa di riunirsi a lui, Federico decise di approfittare dell'occasione per distogliere l'attenzione dal carattere marziale della sua ispezione, concordando con Ardizzone una visita di cortesia alla fedele città. L'Imperatore raggiunse così con una flottiglia di piccole barche la città, dove Beatrice, in compagnia delle sue devote dame e del suo confessore, si era nascosta protetta dalle prudenti cure dell'Abate. Il giorno successivo la coppia imperiale, così riunita, si diresse verso il porto di Como, accolta dal popolo festante! L'alleanza venne suggellata con grandi festeggiamenti, banchetti, giochi e tornei. E sono proprio queste celebrazioni a rivivere ai giorni nostri con il Palio del Baradello. Simbolo della manifestazione, l'antico castello del Baradello eretto a metà del XII secolo in difesa di Como. Ogni anno gli abitanti di borghi e contrade indossano abiti mediavali e nel corso delle varie edizioni anche diversi comuni limitrofi si sono uniti ai festeggiamenti, accogliendo cittadini, turisti ed appassionati di rievocazioni storiche in una suggestiva cornice delle atmofere d'altri tempi. LE CARATTERISTICHEInstaurato nel 1981, il Palio del Baradello vede ogni anno competere borghi cittadini e località limitrofe per la conquista del Pallium, un drappo artistico decorato a mano da bravi artisti locali. La sfida si svolge al meglio delle tre prove ed è resa ancor più emozionante dal corteo storico che rievoca la visita a Como di Barbarossa e della sua consorte Beatrice di Borgogna percorrendo le vie della città in un trionfo di tamburi, squilli di tromba, figuranti in costume e persino macchine da guerra. In occasione di ogni edizione la manifestazione si arricchisce di nuove iniziative ed eventi che coinvolgono tutte le famiglie e i visitatori di ogni provenienza. In occasione delle prime edizioni della manifestazione furono quattro borghi ad organizzare e competere nel Palio: quello di Breccia, quello di Camerlata, quello di Rebbio e quello di Prestino. Nel corso del tempo furono sempre più numerose le contrade e le località che si unirono all'evento arrivando a coinvolgere anche alcuni comuni limitrofi. Il Palio si svolge annualmente nel mese di settembre. Non si può parlare di Palio se esso non è preceduto da varie gare nelle quali devono emergere la forza e il coraggio, ma anche la lealtà, la fedeltà, la generosità e la nobiltà d'animo, tutte virtù cavalleresche. LE GARELe gare più importanti sono quelle ufficiali, che danno diritto a un punteggio per la conquista dell'ambito Palio. Per questo motivo le gare seguono un regolamento preciso ed è pure previsto un particolare sistema per opporre reclami, sui quali decidono i Giudici di Gara. Accanto alle gare ufficiali vi sono quelle organizzate dai singoli borghi, nell'ambito della propria festa. Non danno diritto a un punteggio, ma sono lo stesso importanti perché vedono la partecipazione di tutti i borghi con i loro costumi medievali. Le Gare ufficiali svolte finora sono:
Ad oggi però vengono disputate soltanto le prime tre.
E' una tipica gara comasca risalente ad antiche tradizioni e usata nelle fiere e feste paesane. Le carriole sono state appositamente costruite in legno nel 1985 e pesate preventivamente in modo che ai vari equipaggi vengano fornite carriole aventi tutte lo stesso peso esatto; invece in precedenza venivano usate carriole dell'edilizia. Ogni equipaggio è composto di due atleti, dei quali, alternativamente, uno conduce mentre l'altro viene condotto, seduto sulla carriola. Nel corso degli anni il percorso è stato modificato più volte: dal 1981 al 1989 la competizione si è svolta lungo la strada che da Prestino conduce a Camerlata, ad eccezione del 1987 perchè in quell'anno è stato scelto il Lungo Lario Trieste. Nel 1990 il tracciato è stato ritagliato dall'inizio di Via Varesina fino a Villa Giovio, mentre nel 1991 e nel 1994 la gara è stata trasferita a Tavernola, e nel 1992 a Cermenate. Nel 1995 e 1996 si è svolta nel circuito da piazza Duomo all'Hotel Barchetta: quattro giri il primo anno, e tre il secondo. Nel 1997 dalla Funicolare a Piazza Duomo con tre giri di Piazza Cavour. Nel 1998 da Piazza Matteotti a Via Cavallotti e ritorno. A partire dall'anno 2000 la competizione si svolge in Via Milano bassa, e precisamente dalla chiesa di San Bartolomeo a piazza Vittoria e ritorno, per due volte. Anche nel 2009 si è tenuto questo percorso, ma si è preferito invertire la direzione. Per questo tipo di gara non sono previste fasi eliminatorie, in quanto tutti i borghi partecipano insieme. Quindi la graduatoria finale è data dalla progressione cronologica dei singoli arrivi, salvo eventuali penalità contestate dai giudici di gara per comportamenti vietati dal regolamento. Dal punto di vista storico occorre sottolineare che nei primi anni la corsa era a staffetta ma anziché passare il testimone era la stessa carriola che veniva consegnata.
Le Lucie sono tipiche imbarcazioni comasche a fondo piatto, simili ai batèi lecchesi ma che da quelli si differenziano per il tipo di remata. Infatti nelle prime si voga a due remi, nei secondi ci si serve di un remo solo. Le Lucie o gondole lariane venivano utilizzate per feste di ogni tipo e in particolare per quelle religiose. In Como abbiamo un precedente storico nell'anno 1947, quando si svolse il primo Palio Remiero del Lario. La nostra associazione ha scelto questo tipo di gara a partire dal 1986 per la sua spettacolarità, dato che non ha alcun riferimento al periodo medievale. Per ogni Lucia si utilizzava un equipaggio di due vogatori, che per l'occasione indossavano la casacca del borgo di riferimento, e remavano in posizione eretta. Il percorso nei vari anni è stato diverso, anche se la gara si è sempre svolta nel primo bacino del lago, così come la sua lunghezza, che andava da un minimo di un chilometro a un massimo di due. Così nel 1986 e dal 1989 al 1992 le Lucie sono partite da Villa Geno per arrivare al molo di Sant'Agostino, nel 1987 e 1988 andavano dalla Canottieri Lario alla piazza della Funicolare, nel 1993 a 1994 dalla Diga Foranea al Lungo Lago Trieste, nel 1995 e 1998 dal Tempio Voltiano alla Diga Foranea, nel 1996 dal molo di Sant'Agostino al Tempio Voltiano, nel 1997, 1999 e 2000 dal molo di Sant'Agostino alla Diga Foranea, nel 2001 dalla Diga Foranea al Tempio Voltiano e infine negli anni 2002, 2003 e 2004 nuovamente dal molo di Sant'Agostino alla Diga Foranea. La classifica veniva stilata sulla base dei singoli arrivi, spesso con sfide dirette tra i migliori equipaggi. L'inconveniente maggiore era che non tutti gli equipaggi avevano un'abilità equivalente, e per questo motivo si era deciso di effettuare dei sorteggi per la loro assegnazione ai singoli borghi.
Ul tur de la corda, come si suole chiamare localmente, è di antica origine. Infatti si tratta di una competizione già presente nei Giochi Olimpici sia come attività sportiva autonoma sia come allenamento per altre discipline. Inoltre questa gara era molto popolare nel Medioevo e gradita ai signori di quel periodo storico. Infine si deve notare che in alcune culture il tiro alla fune viene considerato una rappresentazione figurativa della lotta tra il Bene e il Male. La gara si svolge tra due squadre composte da cinque atleti ciascuna, che indossano la casacca con i colori del borgo e il cui peso complessivo (cinque atleti effettivi più una riserva) non poteva superare inizialmente i 650 chili, poi nel 2009 ridotti a 550 limitatamente ai cinque contendenti in gara. Attraverso le varie eliminatorie si giunge alla finalissima per il primo e secondo posto. Da ricordare che le regole sono state ricavate dai regolamenti ucciali dell'Associazione Italiana Tiro alla Fune. Il primo anno si è svolta a Como nei giardini a lago, dall'anno 2006 in poi si è sempre disputata in Piazza Cavour. IL CORTEO STORICOIl grande Corteo Storico è il momento piu' sentito dell'intera manifestazione e coinvolge non solo tutti i raffiguranti che hanno partecipato ai vari eventi dell'anno, ma anche numerosissime persone appartenenti ai vari borghi (e perfino da altre località). Inoltre al termine del corteo si procede alla consegna dell'artistico Drappo che resta definitivamente di proprietà del Borgo vincitore. LA CENA MEDIOEVALEIl banchetto a base di portate tipiche della cucina del dodicesimo secolo e' aperto anche al pubblico. La cena, in compagnia degli Imperatori, viene servita sotto le arcate del Broletto. IL PROGRAMMAPrimo giorno: offerta cero votivo Dalle tipiche imbarcazioni lariane, conosciute anche come Lucie, gli Imperatori sbarcheranno insieme ai Nobili, alle Dame e alle Guardie di scorta, per essere accolti dal saluto di omaggio del Vescovo e del Console di Como. Al termine si formerà il corteo che da piazza Cavour raggiungerà piazza del Duomo, dove i Dignitari cittadini umilieranno alle loro Maestà le chiavi della città e i doni di benvenuto. Seguirà la proclamazione dell' Editto di Roncaglia . Federico risponderà benevolmente alla richiesta del Comune di innalzare il Balivo cittadino alla dignità di Cavaliere del Sacro Romano Impero e accoglierà quindi il Giuramento di fedeltà dei suoi Capitani. Quarto giorno: seconda gara ufficiale: la cariolana La corsa, che vedrà il passeggero trasportato a bordo di ciascuna carriola scendere a metà percorso per scambiare il posto col carriolante e terminare la competizione, prenderà il via dalla piazza del Duomo in direzione di piazza Grimoldi, proseguendo lungo le vie Pretorio e Bertinelli, piazza Verdi, via Maestri Comacini e ancora piazza del Duomo fino al traguardo di via Caio Plinio al termine dei giri previsti. Alla conclusione della gara, verrà dato spazio allo spettacolo dei Giocolieri e Mangiafuoco e degli Sbandieratori e Musici. La serata si concluderà con la Premiazione dei Vincitori. |