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Le Altre Scuole di Como
Stati d'animo, sentimenti, paure e riflessioni... |
Area Alunni - Archivio 2020 |
Lunedì 16 Marzo 2020 10:21 |
È stato chiesto ai ragazzi di 3^E e di 3^F della scuola secondaria "Ugo Foscolo" di raccontare come stanno vivendo questo difficile momento e di esternare il loro stato d'animo, le sensazioni, le paure e le speranze che provano. Ecco le riflessioni di Gaelle, Sofia, Adriano, Sara, Luca e Vittoria. Chiarappa GaelleÈ proprio quando perdo qualcosa che mi accorgo di quanto sia importante per me. Indispensabile, direi. Come i sorrisi, come l'aria aperta e la radiosa primavera che si sveglia, come le persone e tutti i momenti preziosi trascorsi insieme. Con l'emergenza coronavirus è come se tutto passasse in secondo piano. La vita si è fermata, le luci della città sono rimaste lì da sole in mezzo al vuoto delle strade, le persone lentamente si spengono… Credo che l'isolamento di questi giorni, anche se giusto e necessario, consumi ognuno di noi, togliendoci le armi che abbiamo trovato per riuscire a essere felici. Per me questo periodo è molto difficile e ogni giorno vorrei ritornare alla vita normale, quella vita di cui a volte mi stanco, ma che ora capisco essere meravigliosa, piena di colori, di pensieri, di sorrisi, di attimi che restano. Tutto questo mi manca ora, sono chiusa in me stessa e mi sento arida e incapace di sfruttare questo tempo. Vorrei essere in grado di trasformare il grigio di questi giorni in qualcosa fuori dal comune e riuscire a pensare di più a me stessa, migliorarmi, studiare approfonditamente e stare bene davvero. Personalmente non sopporto di essere costretta a restare a casa e una volta ogni tanto devo per forza prendere un po' di aria per non impazzire nel ripetere sempre gli stessi gesti intrisi di noia: studiare, suonare, mangiare, leggere, dormire, studiare, suonare, mangiare, leggere, dormire... Inizialmente sottovalutavo il problema, ma ora mi rendo conto che da questo nuovo e pericoloso virus possono dipendere le vite delle persone ed è importante cercare in ogni modo di prevenire i contagi. Sono disposta a sacrificare quindi il mio micro mondo di routine quotidiana per preservare la salute mia e delle persone che vivono intorno a me. Il tema coronavirus domina le giornate, non si parla praticamente di altro; quando tutto si accumula dentro di me in mille grovigli grigi di tristezza, rabbia e paranoie, la mia unica via di fuga è la musica. Metto le cuffie e mi immergo, i suoni mi portano lontano e sento che è come se il mondo svanisse, lasciando spazio a uno spiraglio di luce che pervade tutto il mio "grigio". È allora che tutto sembra risolversi, la musica cancella gli scarabocchi dei miei pensieri e niente più importa. Ormai ho rinunciato a informarmi assiduamente perché so che non mi aiuterebbe, se non a spaventarmi di più e inizio a trovare dei modi per convivere con questa situazione surreale, comunico con i miei amici e cerco di sorridere nonostante tutte le difficoltà. Riesco a vedere il mondo meraviglioso che mi circonda e, anche se è un momento critico, non perdo la speranza di tornare alla vita ordinaria in cui le strade sono piene di voci e di risate, e ci si può abbracciare stretti con i cuori che battono all'unisono, dove la distanza di un metro non può separare nessuno dalle persone a cui si vuole bene. GAELLE CHIARAPPA 3^E Cacciotti SofiaMi piacerebbe che tutto tornasse come è sempre stato, ognuno in grado di poter vivere la propria vita come meglio crede, senza essere obbligato a stare in casa a vedere il lento andamento delle lancette dell'orologio sperando che il giorno dopo tutto sia finito. È vero, le lancette scandivano il tempo anche prima, ma ognuno le vedeva spostarsi seguendo il ritmo della propria vita, del proprio respiro. Ora no, ora si muovono tutte all'unisono, i tempi sono rarefatti; le giornate ormai, per quanto si possa essere originali, sono uguali per tutti. In particolare una cosa sembrerebbe essere uguale per tutti: la paura! Paura, ansia, terrore, angoscia, sono parole sulla bocca della maggior parte delle persone e sentimenti nei loro cuori. Io però non faccio parte di quel gruppo. RABBIA. È questo il sentimento che mi da' tormento da settimane, che non mi fa dormire la notte. Forse sotto sotto, in un angolo remoto del mio cuore, anche la paura ha trovato rifugio, ma nel bene o nel male, la rabbia vince tenendola imprigionata. C'è come un fuoco dentro di me che arde come le immagini dei dipinti di Van Gogh. Vorrei urlare, sfogarmi e la scrittura mi aiuta a farlo, ma non basta! Le mie giornate sono spente, vuote, nonostante il sole spesso splenda limpido nel cielo blu. La mattina mi alzo nella speranza di un giorno migliore, nell'auspicio di sentire che il virus è stato sconfitto, grazie a tutti che, insieme, uniti, abbiamo resistito con forza. Dopo una colazione energetica, un po' di ginnastica e una spruzzatina di profumo, inizio a svolgere i compiti. Il tempo passa e si avvicina l'ora di pranzo terminato il quale mi rifugio con un libro sul mio balconcino, quello con la sedia verdolina e i muri rosa cipria. Segue una veloce partitina a ping-pong e subito via, si riparte con lo studio. Pian piano arriva sera, le giornate iniziano ad allungarsi e il tramonto è sempre più meraviglioso rispetto alla sera precedente. La cena è pronta e questo significa che la giornata sta per finire. Non mi dispiace affatto, sono contenta che un altro giorno reclusa in casa sia ormai passato. Di sicuro le notizie che passano al telegiornale e che aggiornano sulla situazione della pandemia non sono il massimo per concludere la giornata, ma ascolto e mi tengo informata e sono pronta per ricominciare un altro giorno dedicandomi alla lettura, ai compiti, al gioco e forse veramente per la prima volta, un po' a me stessa. Questa vita è rilassante, ma io voglio uscire! D'altronde ho tredici anni, sono un'adolescente, vivo un'età in cui tutto dovrebbe essere più bello! Vorrei godermi la vita, e ora che arrivano, anche le sere d'estate, i gelati, le uscite con gli amici. Ecco, forse sono proprio gli amici a mancarmi più di tutto il resto! L'estate scorsa ero felice perché sapevo che, alla fine delle vacanze, avrei rivisto tutti e sapevo anche che mi attendeva un anno fantastico. Inoltre non vedevo l'ora della gita di terza media, quel giorno in cui ci saremmo ritrovati in un posto nuovo in mezzo a ragazzi che, spensierati, dimenticano i loro problemi. Avrei voluto anche io dimenticarli con loro. So che mi mancherà tutto di quello che ho avuto in questi ultimi anni, i compagni, i prof, le aule, gli intervalli e sì, perfino le verifiche e le interrogazioni! Speravo di poter godere di tutto ciò in questo ultimo anno e invece mi trovo a casa, da sola, senza tutto questo. E la gita, quella gita che aspettavo da così tanto tempo? Annullata, anche quella, insieme a tutte le altre. E io ora come dovrei sentirmi? Di certo non contenta ma neanche spaventata. Arrabbiata, semplicemente arrabbiata. Con chi? Non lo so neanche io. Con me? Con gli altri? Con il tempo passato troppo velocemente? Non lo so, davvero non lo so. Fortunatamente c'è la mia famiglia, la mia sorellina in particolare. Sempre allegra, vivace, gioiosa, spensierata, piena di voglia di vivere. E quella voglia non gliela toglierà mai nessuno. Fino a che sarà felice lei, lo sarò anche io, perché ora due cose mi rendono allegra, lei e le nuvole, quelle bianche e sfilacciate come panna. E io che ho passato le giornate a contare i giorni di scuola che avrei passato con gli amici, ho capito che "Non tutto ciò che conta si può contare e non tutto ciò che si può contare conta." (Albert Einstein) Cacciotti Sofia 3^E Conte AdrianoCiò che si sta consumando in questi giorni è qualcosa senza precedenti e mi auguro, che non riaccada mai più; questo avvenimento senza dubbio segnerà un prima ed un dopo nella Storia del 21° secolo e con forza s'inscriverà nelle nostre memorie e nei nostri libri à tout jamais. In questo clima, le domande, le incertezze e le paure sono numerose; tra queste risalta il fatto che l'essere umano è molto vulnerabile rispetto ai mali che la natura ci infligge. Nonostante noi spesso ci crediamo padroni incontestati ed incontestabili del mondo e dell'universo, ciò, come possiamo vedere è falso; noi siamo vulnerabili alla stessa stregua di un qualsiasi altro animale, dal quale ci differenziamo solo per le capacità psichiche di cui gli animali non dispongono. «L'epidemia è la forza della natura che più di tutte costringe l'essere umano a interrogarsi sul senso e sul valore della vita» Nella disgrazia che sta colpendo il nostro Paese, e in generale il mondo, a mio parere c'è un'opportunità da cogliere; la costrizione di restare a casa, per prevenire la diffusione del Covid-19, ci offre, l'opportunità di riflettere su noi stessi, di prendersi una pausa dalla quotidiana frenesia e di riflettere anche sui nostri veri valori e sulle decisioni o scelte future. Importante, a mio parere, è riuscire a distaccarsi dal problema, per vederlo da fuori con occhi diversi e soprattutto non farsi sopraffare dalla paura o dall'ansia, che, senza dubbio, non ci aiutano nel percorrere il purtroppo lungo e tortuoso cammino che ci separa dalla fine di quest'incubo, fatto di sacrifici, di determinazione e di adattamento. Con tutto il cuore spero che questa notte oscura finisca presto per tornare alla normalità, per tornare alle nostre vite e per limitare i notevoli danni sia finanziari sia soprattutto umani! ADRIANO CONTE 3^E Petrovic SaraArriva da lontano, entra nelle nostre vite, trasforma i nostri giorni nel panico, inconsapevolezza, impazienza, paura... La scienza è incapace di darci le risposte di cui siamo avidi, davanti a noi un grande buio! Nonostante questa situazione che ogni giorno sembra diventare più critica, io sento di poter dire che sto vivendo questo periodo con serenità. Mi dispiace solo aver perso il ritmo quotidiano e la routine. La preoccupazione che più mi pervade è la possibilità che possa accadere qualcosa ai miei genitori che lavorano nell'ambito sanitario. Se qualcosa dovesse andare storto nel loro caso, io ne sarei irrimediabilmente coinvolta. Sarei un potenziale soggetto di contagio. Tuttavia cerco di restare molto calma. I miei genitori hanno saputo spiegarmi precisamente e chiaramente gli effetti del corona-virus e la situazione che, purtroppo, ci ritroviamo a dover affrontare, perché sono competenti in materia. La cosa che mi ha sorpreso è che i miei parenti che si trovano fuori dal confine italiano, in altre parti del mondo, sembrano essere molto più preoccupati di noi. Parenti che non sentivo da molto tempo si sono rivelati ansiosi, ci chiamano e ci mandano messaggi ogni giorno per assicurarsi che stiamo bene. Ascoltando i notiziari tutta questa situazione sembra spaventosa e complessa da gestire, ma credo che, con la dovuta responsabilità individuale, si possa superare. Ho constatato che ci sono persone che non sono in grado di compiere i piccoli sacrifici che ci vengono richiesti e questo ha ripercussioni negative su tutti noi. Spero che i provvedimenti che verranno adottati scoraggeranno i "coraggiosi senza giudizio" a uscire di casa se non per motivi validi. Credo anche che una grande quantità di persone verrà contagiata da questo virus senza gravi conseguenze. La pandemia inoltre ha danneggiato e danneggerà l'economia: tanti negozi e imprese non riusciranno a sopravvivere, è un altro problema che si aggiunge e che i governi dovranno risolvere. La mia più grande paura però è il mio esame. Non so quanto dureranno i provvedimenti e la chiusura delle scuole, sono preoccupata perché non so se, noi studenti, saremo pronti ad affrontare l'esame finale di terza media. Ho il timore di non avere la possibilità di dimostrare il massimo per un obbiettivo che mi ero prefissata sulla mia valutazione. Credo che il miglior modo di affrontare questa crisi sia comportarsi responsabilmente. Ammiro le persone che ogni giorno stanno al fianco dei malati per assisterli nonostante il grave rischio e il grave pericolo che corrono e lo fanno non solo con le cure ma anche con le attenzioni e l'affetto. Spero che la civiltà non perderà il buonsenso, che la fede ci abbracci tutti e apra orizzonti positivi. La forza e gli obbiettivi comuni riuniranno fino al superamento di questo drammatico momento. Dimenticheremo sciacallaggio, false notizie, egoismo, ignoranza e sconsideratezza. Tutto passa, di nuovo splenderà il sole sulle meravigliose città italiane, si apriranno i cuori dei nostri musei e delle nostre chiese. Sono certa che ci salveranno la bellezza, la cultura, la scienza, l'arte gastronomica che ci hanno caratterizzato da sempre. Si apriranno da sole le porte mondiali che si sono chiuse freddamente, si riempiranno le nostre piazze, le coste, le spiagge, le montagne, i laghi! Sono fiduciosa che tutto andrà bene! SARA PETROVIC 3^F Prochilo LucaÈ successo tutto all'improvviso. Ho lasciato venerdì, 21 Febbraio, i miei compagni di scuola, felici per la festa del Carnevale. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che di lì a poco sarebbe successa una catastrofe, purtroppo ancora in atto, causata da un virus chiamato Coronavirus,arrivato dalla Cina. Il 12 febbraio 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato il COVID-19 e ha assegnato il nome alla malattia: SARS-CoV2, sottolineando che si tratta di un virus simile a quello della SARS spiegando che è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta, tramite le goccioline del respiro. I mezzi di contagio possono essere, per esempio: la saliva, le mani contaminate, bocca, naso o occhi. Questo virus è arrivato anche da noi come uno tsunami. La prima cittadina da cui è partito il contagio è Codogno, alle porte di Milano, e via via è stato un crescendo, ha interessato altre province e poi tutte le nostre regioni, anche se la situazione più critica rimane in Lombardia. Purtroppo il virus ha già fatto tantissime vittime, alcune persone sono in quarantena e altre sono ricoverate in terapia intensiva perché hanno bisogno dei macchinari per respirare. Gli ospedali sono in emergenza: oltre ai posti letto mancano anche le mascherine che servono per non contagiare altre persone, tutto il personale medico e paramedico sta vivendo ore intense ed è allo stremo. Ormai la situazione è drammatica! Io non riesco ancora a crederci, mi sembra di vivere in un film catastrofico, ma mi rendo conto che siamo nella realtà. Tutto questo ha portato un forte cambiamento nelle nostre abitudini quotidiane; infatti abbiamo smesso di andare a scuola e i nostri genitori non si recano più in ufficio. C'è un crollo produttivo, il turismo è in ginocchio, settori interi sospesi e minacciati, partite di calcio senza spettatori, stadi vuoti, attività sportive ferme, gite cancellate. I pensieri che in questi momenti mi passano per la testa sono tanti, viviamo da reclusi, ogni tanto mi affaccio alla finestra e vedo i giardini pubblici davanti casa mia vuoti mentre fino a poco tempo fa erano pieni di bambini che giocavano. È tutto cosi triste! Per tirarmi un po' su penso alle giornate belle trascorse quest'estate, penso al mare della Calabria, alla sabbia, al vento nei capelli, al sole che mi asciuga, spero tanto di tornarci quanto prima. Penso ai viaggi compiuti in cui ho visitato le più belle capitali europee, quest'anno i miei genitori avevano intenzione di visitare la Grecia per consentirmi una vacanza studio. Un'amica di mia mamma ad Atene ha una scuola in cui si insegnano latino, greco e inglese: quale migliore occasione per unire lo studio alla bellezza del Mar Egeo, ripensando ad Omero ed ai miti greci? Chissà …. forse riusciremo ad andare, sarebbe un sogno! In questo momento mi viene in mente il film "L'ora più buia", che ho visto insieme ai miei genitori. Nel film viene narrata la forza di volontà e il rispetto delle regole da parte del popolo inglese per il bene della propria nazione. Nonostante la situazione gravissima e i continui bombardamenti dei tedeschi su Londra, alla fine gli Inglesi, guidati da Winston Churchill, riescono ad uscire vittoriosi. Spero che sia così anche per noi Italiani. Anche noi dobbiamo comportarci rispettando le regole che quotidianamente ci vengono ripetute. È vero, si tratta di fare dei sacrifici, ma è in gioco la salute di tutti. Personalmente, trascorro le mie giornate dedicandomi ai compiti, seguendo programmi televisivi e film, dialogando con i miei genitori, però mi manca molto il contatto con i miei amici e i compagni di scuola. Per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto, infatti spesso ci vediamo e sentiamo tramite video utilizzando Face-Time, nella speranza che tutto si risolva presto e nel migliore dei modi. LUCA PROCHILO 3^E Bedetti VittoriaNon avrei mai pensato nel 2020 di trovarmi a vivere una situazione d'emergenza sanitaria ed economica così grave per il mio paese e per il resto del mondo. Durante il mese di febbraio ho appreso che in Cina è scoppiata un'epidemia a causa di un virus molto potente, chiamato COVID-19 e in poche settimane, molte persone sono state contagiate e tante sono purtroppo decedute. Vivendo in un mondo globalizzato, con facili e continui spostamenti, in pochi giorni, il virus è arrivato anche in Italia ed ha cambiato rapidamente il modo di vivere di tutte le persone, me compresa, ovviamente. Dal 23 febbraio, giorno in cui è stata dichiarata l'emergenza in Italia, siamo stati esortati a seguire delle regole importanti per evitare che il contagio si diffonda ulteriormente: "Lavarsi spesso le mani", "restare state a casa", "evitare contatti fisici", "non formare assembramenti di persone", "restare a una distanza di sicurezza di almeno un metro", "uscire di casa solo se strettamente necessario". Ci siamo resi conti che stiamo vivendo in un momento storico senza precedenti e il fatto che non esista un vaccino per cui chiunque è a rischio di contrarre il virus, ha generato, comprensibilmente, molta paura, ansia ,una vera psicosi tra la gente. La lotta contro il nemico invisibile, ogni giorno che passa, si fa sempre più dura, questo "nemico aggressivo" si continua a propagare in modo inarrestabile, a macchia d'olio. Il fatto che io non possa più andare a scuola, svolgere gli allenamenti di pallavolo, uscire di casa per una passeggiata e incontrarmi con gli amici il pomeriggio per fare solo una merenda, sta cambiando drasticamente la mia vita. Trascorro le mie giornate immergendo i miei pensieri in un buon libro, concedendomi tanti momenti di relax guardando un film su Netflix con la mia famiglia, svolgendo i compiti e studiando. Cerco di trovare modi per svagarmi preparando delle torte (soprattutto quella alle mele, la mia specialità). Alcune volte sento la necessità di chiudermi in camera ed isolarmi da tutti e da tutto, ascoltando un po' di musica ed entrando nel mio mondo di fantasia, disegnando su un foglio bianco come le nuvole tutti i miei pensieri. Appena mi affaccio alla finestra mi accorgo che non c'è nessuno, a parte poche auto che nel silenzio tombale passano sotto casa sollevando un po' di polvere, per poi proseguire sulla strada deserta oppure qualche persona anziana con la mascherina sul viso, che si trascina dietro il peso dell'età. Ogni tanto il silenzio viene anche interrotto dalle sirene delle ambulanze che passano velocemente e, ogni volta che le sento, ho un tuffo al cuore. Tutto mi sembra surreale e triste! Cerco di vedere gli aspetti positivi di queste settimane imprigionata a casa: la possibilità di trascorrere maggior tempo con la mia famiglia e di chiacchierare soprattutto con mio papà (che non può svolgere la sua attività di agente di commercio in quanto molte aziende hanno chiuso), l'opportunità di far emergere la propria creatività, la riduzione dell'inquinamento (sicuramente in questo mese la CO2 emessa nell'atmosfera sarà diminuita) perché circolano pochi mezzi. Mi piace tenermi quotidianamente informata sull'emergenza in corso seguendo i telegiornali e il sito del Ministero della Salute. Un mio pensiero costante va a tutti i medici, agli infermieri, agli operatori sanitari che lavorano e combattono ogni giorno con forza, tenacia e dedizione mettendo a rischio la propria vita. Sono i nostri eroi e per evitare che gli ospedali, già pieni di persone, vadano al collasso, è necessario che ognuno di noi si comporti in modo responsabile restando casa. Spero che l'Italia riesca a risollevarsi quanto prima da questo momento buio e a dimostrare a tutto il mondo di essere un paese forte e unito. Se tutti rispettassimo scrupolosamente le regole che ci hanno raccomandato, sicuramente riusciremo a sconfiggere questo tremendo virus. VITTORIA BEDETTI 3^E |